ADHD (O DDAI) DI COSA SI TRATTA?

La sigla indica il termine con cui nel Manuale Diagnostico (DSM-V, 2014) viene indicato il Disturbo di iperattività con deficit di attenzione (DDAI in italiano). “E’ un disordine neuropsichico causato da alterazioni funzionali di aree specifiche del Sistema Nervoso Centrale (SNC), in particolare dei circuiti cerebrali che sono alla base dei comportamenti di inibizione e autocontrollo” (Germinario et al., 2016, p.8). Non dimentichiamo che il Deficit di attenzione può essere presente anche senza iperattività. 

COME SI RICONOSCE  

Sono presenti con una intensità che provoca disadattamento e che contrasta con il livello di sviluppo:

1. Disattenzione ( non riesce a prestare attenzione ai particolari o commette errori di distrazione nei compiti scolastici, sul lavoro, o in altre attività; ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sulle attività di gioco; spesso non sembra ascoltare quando gli si parla direttamente; spesso ha difficoltà ad organizzarsi nei compiti e nelle attività; spesso evita, prova avversione, o è riluttante ad impegnarsi in compiti che richiedono sforzo mentale protratto, come compiti a scuola o a casa; spesso perde gli oggetti necessari per i compiti o le attività (per es. giocattoli, compiti di scuola, matite, libri, o strumenti) ; spesso è facilmente distratto da stimoli estranei; spesso è sbadato nelle attività quotidiane)

2. Iperattività (spesso si muove con irrequietezza mani o piedi o si dimena sulla sedia; spesso lascia il proprio posto a sedere in classe o in altre situazioni in cui ci si aspetta che resti seduto;  spesso scorrazza e salta dovunque in modo eccessivo in situazioni in cui ciò è fuori  luogo; spesso ha difficoltà a giocare o a dedicarsi a divertimenti in modo tranquillo; è spesso “sotto pressione” o agisce come fosse “motorizzato”; spesso parla troppo)

3. Impulsività ( spesso “spara” le risposte prima che le domande siano state completate; spesso ha difficoltà ad attendere il proprio turno; spesso interrompe gli altri o è invadente nei loro confronti;

 Alcuni dei sintomi di iperattività – impulsività o di disattenzione che causano compromissione, devono essere presenti prima dei 7 anni di età. L’ADHD si presenta frequentemente associato con altri disturbi (comorbilità), quali quello Oppositivo-Provocatorio, della Condotta, ma anche Disturbi dell’apprendimento ed altri. 

CAUSE

“L’eziologia appare complessa ed implica più componenti, in cui gli aspetti biologici e quelli ambientali interagiscono in maniera circolare. Diversi studi epidemiologici  (in Masi et al., 2005) rilevano che fattori di svantaggio socioeconomico e problemi familiari si trovano spesso associati con l’ADHD, così pure fattori familiari e sociali più adeguati, potrebbero essere un “fattore protettivo”, di questa “vulnerabilità” biologica individuata nell’ADHD. Allo stato attuale, però, non è ancora chiaro come interagiscano tra di loro tutte queste componenti nel determinare il disturbo” (Monteduro F., 2013, p.31). Non è una disabilità e non comporta deficit intellettivo.

INCIDENZA: I DATI

L’ADHD è un problema molto presente nelle nostre scuole e secondo i dati del Registro nazionale dell’ADHD (p. 13) , “Nella letteratura internazionale […] si attesta intorno al 5,29% […], è stato possibile stimare accuratamente la prevalenza della sindrome, nella popolazione italiana di età compresa tra 6 e 18 anni, poco superiore all’1%, sensibilmente inferiore a quelle stimate in altri paesi. 

CARATTERISTICHE COGNITIVE, COMPORTAMENTALI, EMOTIVE

Si riscontrano diverse difficoltà che interferiscono con la capacità di pianificare ed organizzare  i comportamenti complessi. Una possibile causa è una percezione alterata del tempo, ma sono presenti anche altre difficoltà sia cognitive, che relazionali.

Per chi voglia maggiori informazioni un opuscolo informativo a cura del Centro Studi e Ricerche sul Comportamento