Il Biofeedback è una tecnica non-farmacologica e non-invasiva che permette ad una persona di imparare a gestire i propri stati interni. Nel processo di apprendimento la persona è aiutata da una apparecchiatura elettronica che fornisce un feedback (acustico e/o visivo) sull’andamento di alcuni parametri fisiologici; ciò, permette al soggetto di diventare cosciente di alcuni processi interni e al contempo di modificare in modo volontario il proprio comportamento. Il fine ultimo quindi è quello migliorare la salute del soggetto e incrementare la sua performance in quanto l’auto-regolazione volontaria di alcune reazioni fisiologiche può favorire risposte fisiologiche maggiormente adattive.
Gli ambiti di applicazione del Biofeedback e del Neurofeedback sono molteplici passando da disturbi come cefalee ed emicranie, acufeni, dolore muscolare cronico, ecc… a disturbi e sintomi psicopatologici come disturbi d’ansia, depressione, ADHD e comunque in tutte quelle situazioni in cui sia necessario promuovere la consapevolezza dei propri stati interni e una regolazione emotiva più funzionale. Per questi motivi, l’applicazione di questa metodologia deve essere vista all’interno di un quadro valutativo più ampio e di presa in carico globale volto ristabilire un equilibrio sistemico maggiormente dinamico (Sacco e Testa, 2009) all’interno di un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale.
Responsabile servizio neurobiofeedback:
Dr. ssa Valentina Viticchi